Dentro una stagione ci sono le partite “bivio”. Quelle che il risultato indirizzano la stagione da una parte o dall'altra. Questa è Firenze oggi, per la Roma. Meglio affidarsi alla Roma formato trasferta, o alla speranza che Dovbyk vinca il duello a distanza con Kean. Oppure che il rientro di Dybala accenda in qualche modo la pericolosità offensiva della Roma. Ma, a ben guardare, forse è più lecito aspettarsi che il salto in avanti lo faccia Soulé. L'argentino è chiamato ad alzare il livello. Meglio ancora: a trovare continuità nel rendimento, perché dopo un inizio positivo il numero 18 ha fatto più di qualche passo indietro. Soulé - sottolinea Davide Stoppini su 'Il Corriere della Sera' - ha una tendenza accentuata, probabilmente innata, a prendere e a giocare il pallone lontano dalla porta. Non è quello che fino in fondo gli chiede Gasperini. Il tecnico lo vorrebbe più incisivo e decisivo dentro l’area avversaria. Muovendosi in zona più centrale, Soulé potrebbe aiutare se stesso e contemporaneamente il centravanti. Il modello, per intendersi, è quanto avvenne a Pisa a fine agosto. Questa deve essere la stagione della consacrazione. È un po’ come se anche lui fosse al bivio: da una parte il decollo, di là l'eterna attesa. E pure qualche delusione, vedi la mancata convocazione da parte della Seleccion.
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Il Corriere della Sera
Soulé e la Roma, a Firenze per l’esame da grande
Gasperini ritrova Dybala (in panchina) e chiede all’altro argentino il salto: ecco perché è una gara “bivio”
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