Dice la leggenda che una sconfitta nel derby lascia sempre profonde cicatrici, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Figurarsi uno 0-3 nel quale si è fatto mezzo tiro in porta, ennesima replica del Fonseca style nel gestire le sconfitte: contro il Siviglia in Europa League nella stagione scorsa, contro Napoli, Atalanta e Lazio in questo campionato.
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Smalling, Dzeko e modulo. La Roma cerca le risposte
Fonseca ha criticato Ibanez ma anche la vecchia guardia è in crisi
Nel secondo tempo del derby, con notevole ritardo, Fonseca ha provato anche a cambiare modulo, abbandonando la difesa a 3 ma solo quando la partita era già perduta. Nelle sconfitte più rovinose della stagione - Napoli, Atalanta e Lazio - la Roma si è trovata sempre in evidente inferiorità numerica a centrocampo. Il crollo fisico nella ripresa, quando i giallorossi subiscono più del doppio dei gol del primo tempo, nasce anche dalle troppe corse a vuoto. Contro le piccole basta la qualità, contro le big serve anche una strategia che Fonseca fin qui non ha messo in campo.
Brutti sono stati i riferimenti dell’allenatore agli errori individuali di Ibanez, che erano già sotto gli occhi di tutti, e al fatto che sotto di due gol la partita era ormai compromessa.
Smalling, schierato centrale nella difesa a 3, rende la metà rispetto alla stagione scorsa. È un marcatore, non un regista difensivo. In quel ruolo, semmai, sarebbe più utile Cristante. Contro Inter e Lazio è stata scelta la coppia Villar-Veretout, con il francese sostituito dopo 45’ nel derby. Diawara è completamente sparito dalle rotazioni (vediamo se giocherà domani) e la coperta adesso sembra corta.
Dzeko è finito nel mirino di molti per la prestazione ma soprattutto per la mancata carica data alla squadra come capitano. Edin, però, è sempre stato questo, non certo un trascinatore alla Ibrahimovic. Ha altre caratteristiche. Dopo la positività al Covid-19, inoltre, il suo rendimento è calato.
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