La Lega di A si riunisce quasi ogni giorno e quasi ogni giorno litiga. Non è facile, in tempi di coronavirus, gestire la tripla emergenza: sanitaria, sportiva, economica. Servono misure straordinarie per fronteggiare la crisi: la prima buona notizia è che da lunedì sarà possibile per le società il rinvio al 30 aprile del pagamento di ritenute e contributi. Su un punto i presidenti sono d’accordo e contano sull’appoggio della Figc: bisogna fare di tutto per arrivare in fondo alla stagione. Altrimenti per molti nostri club rimettersi in piedi sarà impossibile. Giocando domenica e mercoledì dal 2 maggio si può evitare il crac. Per andare oltre il 30 giugno, data di scadenza di contratti, prestiti e impegni con gli sponsor, serve invece un decreto ministeriale.
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Serie A, annullando la stagione quasi 700 milioni di danni. Conseguenze sul calciomercato
Solo con gli straordinari riuscirà ad evitare il crac. Gli effetti sul mercato: il valore dei cartellini si abbassa
Ma il problema vero - sottolinea 'Il Corriere della Sera' - è se il Covid 19 non desse tregua e la Federcalcio fosse costretta ad annullare la stagione. Il danno sarebbe stimabile tra i 600 e i 700 milioni. Ma tra società e tv nascerebbe una battaglia legale dall’esito non scontato, data l’eccezionalità del momento, con la sospensione sancita da un decreto. Se il virus l’avesse vinta, più di metà delle società di A rischierebbero di non iscriversi al campionato. Il presidente Gravina ha inviato una lettera alle Leghe, chiedendole di quantificare i danni attuali e sta preparando un’ampia relazione da presentare al ministro dello Sport, Spadafora, in cui chiederà il differimento dei contributi fiscali e provvedimenti che possano rimettere in piedi il sistema. Anche se questo tormentato campionato dovesse arrivare all’epilogo, i danni sarebbero evidenti. Si parla del 20%, perché di sicuro la crisi inciderà sulla ripartenza. E dopo anche sul mercato. Il rischio è che l’Italia, che aveva accorciato il gap dalle altre Leghe con il record di spesa (1390 milioni), sia costretta a una frenata. Meno soldi da investire e un ribasso degli investimenti stimabile al momento nel 10%.
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