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Scontri Coppa Italia, Il teste chiave si contraddice. Sarà indagato

L’udienza di ieri ha formalizzato l’incarico dato a sei periti che dovranno compiere gli accertamenti tecnico-scientifici.

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Incidente probatorio con colpo di scena nell’inchiesta sugli scontri tra romani e napoletani a Tor di Quinto,il 3 maggio scorso prima della finale di Coppa Italia tra azzurri e Fiorentina.

Il supertestimone che accusa Daniele De Santis rischia di essere co-indagato per rissa. Raffaele Puzone è il tifoso napoletano che avrebbe riconosciuto l’ultra romanista sparare alcuni colpi di pistola contro i rivali,dopo aver assaltato un pullman ed essere stato inseguito in una stradina laterale. «Ero accanto a Ciro Esposito - il tifoso partenopeo a lungo in pericolo di vita per le ferite riportate, ndr - quando De Santis ha sparato», ha detto Puzone ai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio. «Ero circa 10 metri dietro a Ciro Esposito», ha invece risposto a una sollecitazione dell’avvocato Tommaso Politi.

Da qui i dubbi del gip Giacomo Ebner che ha nominato d’ufficio un difensore per Puzone, il quale ha scelto poi di non rispondere più. L’udienza di ieri ha formalizzato inoltre l’incarico dato a sei periti (cinque vengono dal Ris dei carabinieri) che dovranno compiere gli accertamenti tecnico-scientifici: stub completo, esame del dna e delle impronte sulla pistola, esami balistici e dinamica degli scontri. Fra 90 giorni le loro conclusioni.