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Salvate il soldato Pellegrini: come trasformare un talento in un problema per la Roma

LaPresse

Nel mirino dei leoni da tastiera, Lorenzo paga anche l’eccesso di generosità

Redazione

Come tutti i suoi compagni, Lorenzo Pellegrini ha giocato una bella partita contro il Sassuolo, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

Una partita generosa sempre e qualitativa nel secondo tempo, in inferiorità numerica, quando è riuscito a mettersi alle spalle anche il grave errore commesso in occasione del gol poi annullato a Mkhitaryan. Sa per primo che avrebbe dovuto tirare piuttosto che cercare l’assist per Dzeko, che ha poi travolto Locatelli convincendo Guida al Var, in questo caso molto attivo e in altri letargico, ad avvisare Maresca.

Perché, allora, Pellegrini si è sentito in dovere di intervenire su Instagram ("Voi continuate a parlare ed insultare tutti, noi continuiamo a correre e lottare per questa maglia. Falliti. Forza Roma, forza questo grande gruppo"), scatenando un caso? Risposta semplice: perché da tempo, sui social, i leoni da tastiera lo descrivono come un mezzo calciatore.

Sembra incredibile, ma uno dei talenti italiani più cristallini - altrimenti perché Roberto Mancini lo utilizzerebbe così spesso in Nazionale? - rischia di diventare un problema.  Il suo ruolo naturale - il discorso vale anche per Zaniolo - è quello di mezzala. I due sarebbero perfetti in un 4-3-3, con un grande regista a innescarli. Sarebbe un centrocampo di levatura mondiale per tecnica, forza fisica e duttilità. Nel calcio italiano, però, si pensa quasi sempre più alla tattica che allo spirito del gioco.