Walter Sabatini è arrivato, cinque anni fa, parlando di Totti come della «luce sui tetti di Roma» e se ne è andato, ieri, con la consapevolezza che quella luce non è tramontata. A tal punto da mettere in ombra tutto quello che c’è intorno, scrive Gianluca Piacentini su "Il Corriere della Sera". «A Totti – le parole dell’ex d.s – darei un Nobel per la fisica. Francesco non è clonabile, le sue traiettorie e parabole hanno rimesso in discussione Copernico, Keplero e la teoria della relatività. Totti, però, costituisce un tappo. Porta con sé una luce abbagliante, è un sole che oscura tutto il resto del gruppo di lavoro, che resta subordinato a quello che fa lui. Vicino a Totti non maturano le loro responsabilità. Ogni cosa che fa Totti finisce sotto i riflettori e comprime la crescita del gruppo».
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Sabatini: «Totti è il sole che oscura tutto il resto»
L'ex d.s. lascia la Roma a Massara: "Non è il mio delfino, ma un professionista, laureato, competente e molto sensibile, accettate l’idea che sia il direttore sportivo senza avere legami con me. La squadra avrà un futuro anche con lui"
Al posto di Sabatini ci sarà «Ricky» Massara, arrivato con lui in giallorosso dal Palermo. Da quel momento in poi, Ricky, è cresciuto tanto all’ombra del suo maestro, fino a prenderne il posto nella cabina di comando della Roma: osservatore, traduttore, mediatore ma soprattutto grandissimo conoscitore del settore giovanile, Massara nella Roma ha fatto tutto.
«Non è il mio delfino, ma un professionista, laureato, competente e molto sensibile – è la benedizione di Sabatini -, accettate l’idea che sia il d.s. senza avere legami con me. La Roma avrà un futuro anche con lui». Difficile, però, dissociare le due figure. Ed è proprio questo il dubbio più grande. Sabatini ha infatti deciso di andarsene perché non condivideva più il metodo di lavoro della società: «Pallotta è un bostoniano allegro, frequenta i meeting ed è incline alla statistica. Io sono un europeo crepuscolare, viviamo il calcio in maniera differente: sarò sostituito da un’altra cultura». La cultura dei software e delle statistiche, diversa da quella che Massara ha respirato per anni. Solo se riuscirà a convivere con questo «new deal» il suo ruolo potrebbe non essere a tempo determinato.
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