"La salvaguardia della salute è la cosa più importante. Fermarsi in questo momento non rappresenta un problema, ci sarà tempo per recuperare la condizione fisica: se poi lo stop dovesse essere molto lungo, bisognerà ricominciare la preparazione come si fa in estate". Paolo Rongoni, ex preparatore atletico della Roma, ora fa correre il Lione di Rudi Garcia, intervistato da Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Rongoni (ex preparatore Roma): “Staccare la spina è giusto”
L'esperto: "Lavorare a casa ma senza lo stress"
L’esperienza Coronavirus sta stravolgendo il calcio mondiale, e i professori come lui stanno correndo al riparo per ricalibrare i programmi di lavoro delle squadre professionistiche. La Roma ha sospeso gli allenamenti a tempo indeterminato: che impatto può avere sulla condizione fisica dei calciatori? "Nessuno, se parliamo di squadre di prima fascia che hanno fatto già un percorso di campionato e coppe europee. Il ritmo è stato infernale, dal 6 gennaio si è giocato ogni tre giorni, se si stacca un attimo la spina non succede niente. Se consideriamo un mese di stop, nella seconda quindicina bisogna fare lavoro aerobico, addominali, senza mettere intensità perché se qualcuno fosse positivo al coronavirus potrebbe avere gravi danni".
I calciatori giallorossi postano sui social le loro sessioni di allenamento: psicologicamente è un problema lavorare da casa?
"La maggior parte di loro vive in ampi spazi, non ci sarà un forte impatto psicologico ma non bisogna proporre lavori stressanti".
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