Un ritorno in Champions League che vale oro. Almeno sessanta milioni di euro. E' questa la cifra minima che la Roma incasserebbe nel caso riuscisse a qualificarsi per la prossima edizione della principale competizione europea. Una somma che potrebbe crescere sensibilmente nel corso della stagione, come dimostra il cammino dell'Inter, capace di portare a casa fino alla semifinale, tra premi UEFA e market pool, circa 113 milioni. Per la Roma, alle prese con vincoli sempre più stringenti legati al Fair Play Finanziario, qualificarsi alla Champions non rappresenterebbe solo un ritorno di prestigio, ma un passaggio cruciale per risanare i conti e alzare l'asticella delle ambizioni sportive. I Friedkin, che finora hanno coperto molte perdite con immissioni dirette di capitale, come riporta Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera potrebbero finalmente contare su una struttura economica più sostenibile e meno dipendente dal portafoglio della proprietà. Partecipare alla Champions significherebbe anche avere più margine sul mercato e, magari, non dover sacrificare i pezzi più pregiati. Mile Svilar e Evan Ndicka sono tra i profili più seguiti in Europa. In caso di mancata qualificazione, almeno uno dei due potrebbe finire sul mercato per finanziare il rafforzamento della squadra. Un posto nell'élite europea cambierebbe anche le carte in tavola nella scelta del nuovo allenatore. Nomi di alto profilo come Massimiliano Allegri, per esempio, difficilmente prenderebbero in considerazione una panchina fuori dal grande palcoscenico europeo.
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Roma, un ritorno da 60 milioni per tenere i big
Il sogno Champions può avere anche un ottimo risvolto economico da non sottovalutare per le finanze giallorosse
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