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Roma, tre “tenori” alla Scala

(Corriere della Sera – G.Piacentini)  Dici tridente e subito pensi a Zdenek Zeman.

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) Dici tridente e subito pensi a Zdenek Zeman. Un marchio di fabbrica per l’allenatore boemo, un segno caratteristico di tutte le squadre che ha allenato in carriera e che negli anni vanta molti tentativi d’imitazione. Quasi mai riusciti. Perché non basta mandare in campo tre attaccanti e perché non tutti i tridenti sono uguali. Quello di Luis Enrique, ad esempio, tanto tridente non era perché Totti, in teoria il centravanti della squadra, arretrava spesso fino a metà campo e diventava un centrocampista aggiunto.

Anche nelle squadre di Zeman, però, ci possono essere vari modi di interpretare i movimenti offensivi: un conto è mandare in campo Lamela o Nico Lopez, un altro è far giocare contemporaneamente Totti, Osvaldo e Destro. Un tridente «pesante», quello che si vedrà stasera al Meazza, e praticamente inedito perché i tre fino ad oggi non hanno giocato insieme nemmeno per un minuto nelle amichevoli precampionato. Al massimo qualche prova in allenamento, dentro Trigoria, al riparo da occhi indiscreti. Un tridente a chilometri zero, la cui affidabilità è tutta da stabilire.

Che il rodaggio si debba fare a Milano contro l’Inter non sembra preoccupare più di tanto il tecnico boemo, che ha parlato di Destro - al suo esordio ufficiale in maglia giallorossa proprio contro la squadra che lo ha scoperto - come del «miglior colpo del calciomercato», che si è battuto per evitare che la società gli cedesse Osvaldo e che ha definito Totti «uno dei calciatori più forti della storia ». La fiducia, insomma, non manca. «Se sarà un tridenteente funzionale - le sue parole ieri in conferenza stampa - bisogna vederlo con i risultati sul campo. Per me sono tutti e tre giocatori che hanno dimestichezza con la porta avversaria e quindi possono servire, anche se poi magari in certe partite è difficile utilizzarli contemporaneamente».

Contro l’Inter dovrebbero esserci tutti e tre dal primo minuto ma qualcuno, inevitabilmente, dovrà sacrificarsi. Il più indiziato sembra proprio l’ultimo arrivato, Mattia Destro, che dovrebbe partire sulla fascia destra ma anche Totti, dall’altra parte, «dovrà fare dei movimenti diversi rispetto a domenica scorsa». Sul capitano - fermo a 215 gol in serie A ad una sola rete da Altafini e Meazza al terzo posto della classifica dei cannonieri di tutti i tempi - il boemo non cambia idea. «Penso che può fare di più in quel ruolo, altrimenti non ce lo mettevo». Prima convocazione stagionale per Junior Tallo, che ha preso il posto di Bojan. «Lo spagnolo non ha avuto pazienza», il saluto di Zeman.