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Roma, Smalling e Veretout: l’emozione del primo derby

LaPresse

I due pilastri di Fonseca all’andata erano rimasti in panchina

Redazione

Un girone fa, nel derby di andata, era una Roma profondamente diversa rispetto a quella che domani pomeriggio affronterà la Lazio. C’erano Zaniolo trequartista e Pellegrini mediano; c’era Fazio a fare coppia con Mancini al centro della difesa; c’era ancora Patrik Schick, anche se con un piede già a Lipsia. Soprattutto, non c’erano due calciatori diventati poi fondamentali per Paulo Fonseca: Chris Smalling e Jordan Veretout, scrive Piacentini su Il Corriere della Sera.

Un girone dopo l’inglese è diventato un leader assoluto di tutta la squadra. Dopo la panchina con la Lazio, Smalling ha saltato per affaticamento muscolare le gare con Sassuolo e Bologna e per una contusione al ginocchio quelle con la Spal e il Wolfsberger in Europa League, poi non solo è stato sempre titolare ma non è mai stato sostituito: complessivamente ha collezionato 1800 minuti in stagione. Meglio di lui ha fatto Jordan Veretout, che con 1965 minuti è il quinto romanista più presente, alle spalle di Pau Lopez e degli intoccabili Kolarov, Mancini e Dzeko.