Roma-Sancho, non è solo un sogno. Ma serve abbassare il monte ingaggi

Regola numero uno del mercato: l'aggettivo impossibile è meglio cancellarlo dal vocabolario. Impossibile (per la Roma) era Dybala nel 2022, e invece no. Ancor di più Lukaku nel 2023, e invece no. Oggi Sancho pare poco più che un miraggio per tutti i motivi logici del mondo: ingaggio alto - sei milioni netti è la richiesta dei suoi agenti - per un club che deve rispettare i paletti del FPF e anche una richiesta di commissioni extralarge al momento della firma. Ma ad agosto quel che vale il 13 del mese non è lo stesso del 20 o del 25. E le condizioni di chi vende, del giocatore e anche di chi compra si possono aggiornare rapidamente. La Roma una telefonata agli agenti dell'esterno offensivo inglese l'ha fatta, iscrivendosi alla corsa per Sancho. Lo scrive Davide Stoppini su Il Corriere della Sera. Per mettersi davvero in gara devono accadere due cose: che un club che gioca la Champions League non entri in corsa rapidamente e che venga fatto spazio per quei sei milioni d'ingaggio. Va abbassato il monte ingaggi attuale con cessioni pesanti, non tanto in termini di cartellino quanto di stipendio. Viene subito in mente il nome di Pellegrini, ma il centrocampista non è intenzionato a muoversi. Il difensore Hermoso, che pure in ritiro non è andato male, ha un ingaggio da 3.5 milioni netti più bonus. Un discorso a parte legato anche al tema Krstovic lo merita anche Dovbyk, che guadagna 3.5 milioni. Se la Roma riuscirà rapidamente a mettersi a dieta con gli stipendi allora potrà lanciare l'assalto verso Sancho. Gasperini cerca un giocatore veloce, abile nel dribbling, capace di determinare con giocate decisive negli ultimi 20 metri.