rassegna stampa roma

Roma, la rivincita dei fabbri

Per la prima volta in tutto il campionato Garcia ha confermato gli undici titolari per due gare consecutive

Redazione

Dal calcio champagne al lavoro da fabbri. Il copyright è di Rudi Garcia, nelle interviste del post Roma-Genoa.

Prima parte: «I giocatori hanno capito che la base è dare tutto. Poi, forse, il calcio champagne tornerà. E, se non torna, l’importante è continuare a vincere fino al termine della stagione».

Seconda parte: «Ibarbo ha intelligenza e lavora come un fabbro. Ha aiutato tanto la squadra sul piano difensivo, ma non dimentichiamo che in attacco può fare la differenza. Deve convincersi anche lui che può fare gol e assist, ma per ora è stato molto importante per l’equilibrio della squadra».

Per la prima volta in tutto il campionato Garcia ha confermato gli undici titolari per due gare consecutive. Contro Sassuolo e Genoa sono arrivati sei punti, cinque gol fatti, nessuno subito e il controsorpasso nei confronti della Lazio nella corsa al secondo posto. Tutto perfetto come dicono le cifre? Non proprio. La qualità del gioco, con Totti e Ljajic in panchina, è sicuramente inferiore. Ma la quantità, in questo momento storico, è più importante della qualità.

Garcia non è mai stato un allenatore difensivista: nel suo libro racconta di quando mise un giocatore in marcatura a uomo su Juninho Pernambucano come uno strappo alla sua filosofia di gioco. Il tecnico, però, ha fatto i conti con la pareggite, le carte di identità e le condizioni fisiche del gruppo. Ha cercato di mettere in campo insieme Totti e Gervinho, ma ha capito che la squadra poteva reggerne fisicamente solo uno dopo il ciclo Juve-Chievo-Samp, in cui la Roma ha conquistato solo due punti.

Per infortuni incrociati non ha più potuto schierarli in coppia fino a Inter-Roma e a San Siro sono arrivate una sconfitta e la sostituzione record di Totti: solo 51’. Ne aveva giocati meno soltanto contro il Bayern la sera del 7-1 (sostituito dopo 45’ per evitargli il disastro totale) e in caso contro l’Empoli (sostituito al 39’ con la Roma in 10 per l’espulsione di Manolas, in occasione del rigore poi trasformato da Maccarone).

Gervinho è diventato l’unico a cui è concesso un rientro difensivo in meno. La prova viene dalla formazione «estemporanea» di Reggio Emilia. Era stato deciso il 4-3-1-2, con Pjanic trequartista e Gervinho-Ibarbo di punta. L’infortunio di Keita nel riscaldamento poteva portare a tre scelte: 1) l’ingresso di Paredes; 2) il 4-3-3 con Totti; 3) il 4-3-3 con Doumbia. La terza, quella che sembrava la meno probabile, è stata la scelta di Garcia. I motivi? Lasciare a Pjanic la regia; avere un «vero nueve» e non un «falso nueve»; tenere Gervinho fresco per le ripartenze.

La gara contro il Milan sarà la prova definitiva: con Totti e Ljajic a disposizione, cosa farà Garcia? Non c’è dubbio che la Roma del prossimo campionato dovrà tornare champagne, ma adesso? I numeri non si discutono, ma sono numeri anche i 2 gol di Gervinho e l’unico gol di Iturbe in tutto il campionato. La corsa va bene, ma non è tutto.

Dopo il Milan ci sarà l’Udinese: la Lega calcio ha spostato la gara dalle 15 alle 20,45 di domenica 17 maggio.