Corriere della Sera

Roma, quale è il vero Smalling? A Mourinho serve una risposta

LaPresse

Il prossimo anno il rendimento della difesa dipenderà molto dalle condizioni dell' inglese che ha vissuto una stagione complicata, dentro e fuori dal campo

Redazione

Finora alla Roma sono stati accostati tanti possibili acquisti: attaccanti (Belotti, Daka, Azmoun), centrocampisti (Xhaka, Sabitzer, Koopmeiners, Kocku) e portieri (Rui Patricio, Areola, Lloris, Donnarumma) ma pochi difensori centrali (Jerome Boateng e Aké). Questo può significare che Mourinho ha individuato negli altri reparti i “punti deboli” della squadra, che sono quindi i primi da rinforzare, oppure che si fida di chi c’è già, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.

Al di là dei troppi gol subiti in stagione (76 sul campo), proprio il reparto difensivo sembrava quello costruito meglio e ben assortito, con un calciatore di esperienza come Chris Smalling, due giovani come Ibanez e Kumbulla, uno ancora giovane ma già esperto come Gianluca Mancini.

Per quanto riguarda il prossimo anno, molto dipenderà dalle condizioni del difensore inglese, che ha vissuto una stagione complicata. In campo Smalling non c’è stato quasi mai a causa dei tanti problemi fisici: solo 21 presenze. Un’intossicazione alimentare, una distorsione al ginocchio, problemi al bicipite femorale con qualche ricaduta non gli hanno fatto trovare continuità. Ha provato anche la strada dei fattori di crescita, volando in Spagna dal professor Cougat, ma senza risultati confortanti. Ora si sta godendo le ferie in Giamaica con la famiglia, ma alla fine del mese tornerà nella Capitale per mettersi a disposizione di Mourinho, con cui allo United non è scoppiato l’amore. Ci riproveranno a Roma, per tornare a vincere insieme.

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