Poche mosse, tutte fortemente volute da Fonseca, per una Roma "instant team" che si lancia in una scommessa rischiosa perché alza ulteriormente l’età media di una squadra già vecchia, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera.
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Roma, Pedro fa felice Fonseca. Schick, è una partita a poker
Tutto ok per lo spagnolo. Il Lipsia chiede il prestito del ceco, Fienga dice no
La prima è l’arrivo di Pedro, svincolato dal Chelsea, attaccante esterno che potrebbe fare anche il vice-Dzeko. Lo spagnolo avrà un biennale (più un terzo anno con opzione in mano al club) da 3,5 milioni netti a stagione.
Fonseca è pronto a scommettere su di lui, tanto da lasciare il via libera alle cessioni di Kluivert e Under, anche per dare ossigeno alle casse del club in "profondo rosso". Le altre due mosse riguardano Smalling e Mkhitaryan. È vicino il rinnovo del prestito del difensore inglese, con obbligo di acquisto a 15 milioni, da versare tra dodici mesi al Man United. Più complessa, ma fattibile, la conferma di Mkhitaryan all’interno di uno scambio con l’Arsenal: Kluivert ai Gunners per l’armeno (in scadenza 2021) e conguaglio tra i 15 e i 20 milioni a favore della Roma. Il calciomercato in entrata potrebbe finire così.
Per il resto, solo cessioni. Lunedì è scaduto il diritto di riscatto che il Lipsia aveva per l’acquisto di Schick a 28 milioni (29 in caso di qualificazione alla Champions, più 500mila euro di bonus se segnerà un altro gol in Bundesliga). Il club tedesco non intende pagare più di 20 milioni o intende rinnovare il prestito. Una soluzione inaccettabile per la Roma, che deve monetizzare. Il 30 giugno Schick tornerà indietro, se non sarà acquistato dal Lipsia, e offerto in Premier.
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