"Ciao a tutti, dall’ultimo tampone effettuato sono risultato positivo al Covid-19, ma per fortuna sto bene e non ho sintomi". Firmato Marash Kumbulla, il ventenne difensore albanese dodicesimo calciatore della rosa della Roma (più Gianluca Mancini positivo e poi negativo dopo 48 ore) a essere stato colpito dal coronavirus, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Roma, paura a Trigoria. Anche Kumbulla è positivo al Covid-19
Il difensore: "Tranquilli, sto bene e non ho sintomi"
A Trigoria è in corso un vero e proprio cluster perché negli ultimi cinque giorni sono stati 6 i casi di positività al coronavirus: venerdì è toccato ad Edin Dzeko; domenica mattina a Pietro Boer, portiere della Primavera aggregato in prima squadra che ha dovuto lasciare il ritiro di Genova; lunedì è stata la volta di Lorenzo Pellegrini, Davide Santon e Federico Fazio; infine, ieri, è stata la volta di Kumbulla.
Sei casi in meno di una settimana, tanti quanti ce n’erano stati dall’inizio della pandemia, con Mirante, Bruno Peres, Carles Perez, Kluivert (ora al Lipsia), Calafiori e Diawara. È evidente che qualcosa nel meccanismo di prevenzione messo in atto dalla società giallorossa, che si è distinta in questi mesi per un rispetto maniacale dei protocolli, sia andato storto. La Roma è in bolla casa-lavoro-casa, cioè i calciatori possono muoversi solo dalle rispettive abitazioni fino a Trigoria e viceversa: c’è da capire dove l’ingranaggio si sia inceppato, e soprattutto di chi sia le responsabilità.
La buona notizia riguarda Leonardo Spinazzola: gli esami a cui si è sottoposto hanno confermato che non c’è lesione all’adduttore destro e che a Genova ha accusato solo un risentimento muscolare.
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