Tra conferme e smentite, ieri è stata una giornata calda sull’asse Roma-Boston per la questione Totti-Pallotta. A fare scalpore, stavolta, alcune frasi pronunciate dal presidente giallorosso a margine della Sloan Conference, che si è tenuta l’11 e il 12 marzo a Boston. «La situazione Totti è davvero difficile - sono le parole attribuite al presidente, riportate da alcuni tifosi presenti all’evento e postate sul sito chiesaditotti.com-. Vorrei che entrasse a far parte del management, ma lui preferisce continuare a giocare. Francesco potrebbe essere interessato a giocare a Miami, che però non ha una squadra nell’MLS, o a New York».
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Roma, Pallotta mette all’angolo Totti
La smentita da Boston, come riportato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", è arrivata, immediata. «Totti è il più grande calciatore italiano e potrà rimanere alla Roma quanto vorrà». Discorso chiuso? Neanche per sogno, perché è comparso un video su Forzaroma.info con le dichiarazioni del numero uno romanista al convegno. Differenti nella forma, ma non nella sostanza: «A Roma abbiamo un calciatore che è indiscutibilmente uno dei più grandi di sempre in Italia, che è Francesco Totti. Francesco ha 39 anni, un talento e delle qualità ancora incredibili. Penso sia ovvio per lui- almeno lo credo -e per molta gente che non può più giocare allo stesso modo di prima. Il suo corpo non fa bene quello che gli dice la mente. Il suo contratto scade quest’anno e tutti ne vogliono un altro. La pressione a Roma nei miei confronti per fargli il rinnovo è incredibile. Ho avuto molti colloqui con lui e gli ho detto che starà con la Roma per 30 anni e più e di pensare a come smettere. Io non trovo che sia difficile capirlo, ma lo è per la cultura italiana dove un giocatore del suo calibro ha fatto vendere a lungo il maggior numero di magliette, è il simbolo di Roma e lo sarà per altri 30 o 40 anni. O per sempre in un altro ruolo. Quando si comincia a pensare di portare un giocatore del calibro di Messi o Ronaldo, quando quel giocatore è un’icona per la squadra, si deve sapere che influenzerà lo stile di gioco del resto della squadra».
(G. Piacentini)
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