"O tutto o niente, il resto non conta più, tutti a Budapest per un'altra finale storica, più uniti che mai". Le parole, postate sui social, sono di Stephan El Shaarawy - la prossima settimana il suo agente incontrerà la società per discutere del rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno - ma racchiudono al meglio lo stato d'animo che si respira dentro la Roma, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. La testa di tutti, società (che prosegue il conto alla rovescia sui propri profili social), allenatore, calciatori, dirigenti e soprattutto tifosi - alcuni sono già in Ungheria anche se la maggior parte partirà tra oggi e domani con molti mezzi e itinerari spesso fantasiosi e aerei con scali in Svezia o in Turchia - è alla finale di Europa League contro il Siviglia. Nell'avvicinamento alla partita continuano a tenere banco le condizioni di Paulo Dybala, che in questi giorni ha sostenuto degli allenamenti personalizzati misti a sedute di fisioterapia, di preparazione al match. La Jova farà sicuramente parte della spedizione, resta da capire se gli allenamenti svolti basteranno per garantire un minutaggio sufficiente a farlo partire titolare o se, come ha lasciato intendere Mourinho, possa cominciare dalla panchina per dare il suo contributo a partita in corso. Filtra ottimismo anche per Spinazzola, che ha superato il problema muscolare accusato a Leverkusen e si candida per una maglia da titolare: se non dovesse farcela è pronto Zalewski. Pienamente recuperato, invece, il capi tano Pellegrini, che non ha partecipato alla trasferta di Firenze in via precauzionale per un dolore alla caviglia.
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Il Corriere della Sera
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