Trentamila euro, con diffida. Tanto sono costati alla Roma i cori di discriminazione territoriale nei confronti del Napoli: lo ha deciso il Giudice sportivo , che ha sottolineato come i tifosi giallorossi abbiano "intonato più volte cori insultanti di matrice territoriale nei confronti della tifoseria avversaria che hanno portato il direttore di gara, al 23’ del secondo tempo, ad interrompere la gara per circa un minuto". Come scrive Gianluca Piacentini de Il Corriere della Sera, in favore della Roma ha giocato il ruolo di Edin Dzeko, che, da capitano, è andato sotto la Curva Sud per invitare i tifosi a non fare cori contro il Napoli ma in favore della squadra giallorossa. Un comportamento "fattivo" che ha contribuito ad attenuare la sanzione, sempre che non emergano ulteriori spunti dall’indagine supplementare richiesta dal Giudice sportivo alla Procura federale: se invece dovessero esserci nuovi elementi, la Roma rischia la squalifica della Curva Sud, come è accaduto al settore Poltrone Est del Bentegodi di Verona, chiuso per una giornata in merito ai cori razzisti contro Mario Balotelli. Ieri la società giallorossa ha espresso solidarietà al centravanti del Brescia: "L’As Roma - si legge in un tweet pubblicato sul profilo ufficiale - si schiera al fianco di Mario Balotelli per gli insulti razzisti di domenica. Che siano 20 o 2000 persone, il razzismo è inaccettabile. È ora di scegliere da che parte stare tra chi è pronto a opporsi al razzismo e chi gli permetterà di distruggere il gioco che amiamo". Una presa di posizione in linea con la lotta alla discriminazione razziale, uno dei cavalli di battaglia della società.
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Roma, multa di 30.000 euro. Dzeko ha evitato la “stangata”
Giudice sportivo: "Comportamento fattivo". Il club si schiera con Balotelli
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