Roma, la cura Gasp per Dovbyk: con lui tutti i centravanti volano

Artem Dovbyk ha fatto la sua scelta. Non solo sul campo, ma anche simbolicamente: ha deciso di indossare la maglia numero 9. Il centravanti ucraino vuole diventare il punto di riferimento offensivo della Roma targata Gian Piero Gasperini. Sa bene di dover alzare l’asticella. Serve continuità, cattiveria sotto porta e soprattutto identità. Ed è qui che entra in gioco Gasperini, il maestro delle seconde (e terze) opportunità, uno che ha costruito la propria carriera sulla capacità di rigenerare gli attaccanti. L'elenco dei 'miracoli' del tecnico piemontese è lungo e impressionante. Da Milito a Borriello, da Pavoletti a Ilicic, passando per Muriel e Lookman, Zapata, De Ketelaere e Retegui. Non si tratta solo di numeri. È l’ambiente che Gasperini crea attorno agli attaccanti: un sistema pensato per valorizzarli, per metterli al centro del gioco. In nove stagioni con l'Atalanta, il tecnico ha totalizzato 665 gol in 342 gare di Serie A: una media da circa 74 a campionato. Gasperini - sottolinea Gianluca Piacentini su 'Il Corriere della Sera' - potrà lavorare con Dovbyk fin da subito, scolpirne i movimenti, affinarne i tempi, stimolarlo sul piano mentale. In questi primi giorni di ritiro a Trigoria, l'ucraino sta cercando di dare tutto. La squadra, anche oggi come ieri, sosterrà una doppia seduta di allenamento e poi resterà a dormire all’interno del centro sportivo. Un modo per isolarsi, lavorare sui dettagli e cementare fin da subito il rapporto con il nuovo allenatore. Gasperini pretende intensità, applicazione e disponibilità. E Dovbyk, fin dai primi test, sembra aver colto il messaggio.