Non siamo ancora al "dossier" dei torti subiti, che fa tanto vintage come i pantaloni di velluto a coste. Però alla Roma non sono per nulla contenti delle direzioni arbitrali nei big match perché tra Juventus e Milan mancano almeno tre punti, che per il gioco dello scontro diretto con i bianconeri in classifica, pesano per cinque. Spieghiamo, perché la matematica non è un’opinione: con un pareggio allo Juventus Stadium e la vittoria contro i rossoneri, la Roma avrebbe tre punti in più (39) e la Juve due in meno (37). Non sarebbe seconda ma prima e tanti giudizi, adesso, sarebbero diversi. La classifica non si fa con i "se" e con i "ma", però i regolamenti sono chiari.
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Roma inquieta: i big match fanno tornare il mal di fischietto
Gli arbitraggi dei match contro Juventus e Milan portano via 3 punti ai giallorossi (5, contando lo scontro diretto). La dirigenza valuta il da farsi: ok non fare i piagnoni, ma non si può per questo passare per fessi.
La "stoppata" cestistica di De Jong su Gervinho era da rigore ed espulsione per chiara occasione da gol, ma né l’arbitro Rizzoli né l’assistente di porta Massa hanno visto. È vero, i giallorossi hanno giocato male prima e dopo l’episodio, ma si può vincere anche senza incantare – dicono alla Roma – e sarebbe bello avere quello che spetta. Nulla di più. La società ha cercato di tenere un basso profilo sulle direzioni arbitrali, vedi le dichiarazioni del presidente James Pallotta dopo Juventus-Roma. La squadra la pensa diversamente, come dimostrano le reazioni di Francesco Totti e Morgan De Sanctis dopo la gara di Torino e la sparata di Rudi Garcia alla vigilia di Roma-Milan: "Più ci daranno fastidio e più lotteremo, più sarà difficile e più attaccheremo".
Massa non è stato fortunato con la Roma negli ultimi tempi: è l’arbitro che prima aveva valutato il fallo di Mattia Destro su Davide Astori nel Cagliari- Roma del campionato scorso (ammonito l’attaccante) ma poi aveva "integrato" il referto facendo scattare la squalifica per tre turni. Rocchi e Rizzoli sono i due arbitri "top" italiani – il terzo è Orsato – ma sono anche i due delle gare contro Juve e Milan. Come uscirne? Non è semplice. Da un lato la Roma non vuole far partire il coro di molte altre squadre, Juventus in testa: i giallorossi sono dei piagnoni. Dall’altro nessuno vuole passare per fesso. Al presidente Pallotta, al direttore generale Baldissoni, al direttore sportivo Sabatini, a Rudi Garcia e ai giocatori il difficile compito di restare in precario equilibrio tra polemica e concentrazione.
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