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Roma, Fonseca toglie l’alibi: “La pressione è naturale”

LaPresse

I giallorossi provano a ripartire contro il Gent dopo 6 sconfitte nelle ultime 9. Carles Pérez dall’inizio

Redazione

C’era una volta il «Black Thursday», il giovedì nero di Europa League, nemico degli allenatori perché sottraeva energie al campionato e lasciava poche ore per recuperare. Per la Roma edizione 2020, quella delle 6 sconfitte su 9 partite giocate tra campionato e Coppa Italia, l’Europa League è diventata invece un’opportunità per ripartire e per sognare, scrive Luca Valdiserri sul "Corriere della Sera".

Paulo Fonseca ha deciso di ridurre al minimo il turnover e di fare piazza pulita degli alibi. Dovrebbe tornare in campo Kolarov e c’è un ballottaggio Santon-Spinazzola sulla fascia destra. Una maglia sicura in attacco per Carles Pérez, al debutto dal primo minuto. Il tecnico portoghese ha voluto scacciare il famoso concetto dell’ambiente romano, quello che farebbe più danni della grandine: "Qui a Roma si crea una negatività che non capisco. La prima cosa che ho sentito appena arrivato è che qui è difficile e c’è tanta pressione. Se un allenatore non vuole avere pressioni, non può allenare una grande squadra come la Roma. Lo stress esiste da tutte le parti. Questo per me non è un problema. In Ucraina non avevo pressione allo Shakhtar perché non potevamo giocare a Donetsk (per via della guerra nel Donbass; ndr). Giocavamo a Kiev, dove la Dinamo la pressione ce l’aveva. E tanta. Se non avessi voluto pressioni non sarei qui, non potrei allenare squadre ambiziose. Non è una scusa per me, sono prontoasopportarla. Poi so che quando non vinco, le critiche sono più forti. Ma questo accade qui e in tutte le altre squadre".