Con una novità quasi assoluta Rudi Garcia ha associato il nome di un suo giocatore al concetto «partita giocata male». Il giocatore è Gervinho e la partita, naturalmente, Cska Mosca-Roma di Champions League in cui l’ivoriano, abituato a giocare sempre e quasi sempre 90’, è stato invece sostituito al 76’.
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La Roma cerca il vero Gervinho. In casa segna quattro volte di più
I numeri dicono che la stagione in campionato dell'ivoriano è stata inferiore alle aspettative. Non segna dalla prima giornata, Roma-Fiorentina 2-0, 30 agosto
Garcia, però, non è impazzito. E non ha neppure scaricato il giocatore che ha già avuto alle sue dipendenze a Le mans e a Lilla. Se si è permesso di parlare in quel modo, anzi, è proprio perché tra i due c’è un feeling che dura da moltissimo tempo. E poi, leggendo tutte le parole del tecnico, insieme al rimprovero c’è già anche l’assoluzione: «Gervinho ha segnato pochi gol? Dipende. Se prendiamo tutte le partite, inclusa la Champions League, non è sotto il suo rendimento. Per giudicare Gervinho bisogna sempre vedere se fa assist o partecipa all’azione offensiva. Sul 75% dei gol c’è sempre Gervinho. Questo non vuol dire che gioca sempre bene, a Mosca non lo ha fatto, ma ha la sua importanza. Mi aspetto di più da lui, sicuro, ma vale per tutti».
I numeri dicono che la stagione in campionato di Gervinho è stata inferiore alle aspettative. Non segna dalla prima giornata, Roma-Fiorentina 2-0, 30 agosto. Ha fatto meglio in Champions, con tre gol (doppietta al Cska Mosca e gol della bandiera contro il Bayern Monaco). Tutti e quattro i gol stagionali sono venuti all’Olimpico e questa non è una novità: su 16 in totale (campionato, Coppa Italia, Champions League) l’ivoriano ne ha segnati 13 in casa e soltanto 3 in trasferta.
Per una volta Gervinho non è sicuro di una maglia da titolare, ma è proprio contro l’Inter che, nello scorso campionato, il 5 ottobre si fece conoscere da tutti. Una prova eccezionale nella vittoria per 3-0 che diede alla Roma la settima vittoria consecutiva. Le risicate scelte di Mancini sugli esterni difensivi - dovrebbero giocare Campagnaro a destra e Dodò a sinistra - sembrano un motivo in più per schierare Gervinho, che può partire da tutte e due le fasce senza perdere pericolosità.
Contro le squadre più quotate, inoltre, Gervinho ha tenuto una media gol più alta che contro le «piccole». In più, non bisogna dimenticare l’effetto Olimpico. L’ivoriano, come detto, dà il suo meglio in casa e in questo è il simbolo della squadra giallorossa. In questo campionato la Roma ha ottenuto 6 vittorie su 6 in campionato, ha segnato 14 gol e non ne ha subito nemmeno uno. Numeri che possono terrorizzare gli scaramantici, ma che testimoniano la forza del gruppo giallorosso davanti al proprio pubblico. Una tifoseria che Rudi Garcia, ieri a Trigoria, ha voluto elogiare: «All’Olimpico siamo nel nostro giardino. È importante per noi perché ci sono i sono i nostri tifosi, che sono fantastici. Non hanno uno stadio comodo e sono lontani dal campo, ma vediamo dai numeri che il loro appoggio è importantissimo. Contro l’Inter saremo in dodici. Sul supporto dei nostri tifosi non ho alcun dubbio».
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