Il 24 giugno scorso, prima gara dopo il lockdown, la Roma ribaltò la Sampdoria con cinque cambi. Era la prima volta che i tecnici potevano attingere così tanto dalla panchina e Fonseca lo fece: al 60’, sotto 0-1, mise Cristante per Diawara, Zappacosta per Bruno Peres e Pellegrini per Pastore; al 71’ Under per Carles Perez; all’84’ Kalinic per Mkhitaryan. Una doppietta di Dzeko, al 64’ e all’85’, portò tre punti in classifica.
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Roma avara con i cambi. Diawara la prima protesta
Cinque sostituzioni in 180’, nessuno in A ne ha fatte così poche
Adesso l’aria è cambiata, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera, e il portoghese ha fatto 5 cambi, ma in due partite (3 a Verona, 2 contro la Juve) per un totale di 73 minuti (14,6 a cambio).
Nessun club di Serie A ha usato così poco la panchina: tutti hanno utilizzato almeno 3 cambi a partita.
Intanto arrivano già i primi musi lunghi. A guidare la fila c’è Amadou Diawara, attraverso le dichiarazioni del suo agente Daniele Piraino che, a TuttoMercatoWeb, è tornato anche sul caso dello 0-3 a tavolino: "Non ha colpe per non esser stato inserito in lista Over. È stato un dispiacere anche per Amadou, ma che colpa ne ha? Il fatto che sia stato fatto passare come caso- Diawara è un peccato perché non gli ha fatto certo piacere e perché le responsabilità non sono le sue. La panchina contro la Juve? Un vero peccato. È stato contento per la prestazione dei compagni ma ci teneva a giocare dall’inizio, soprattutto per stare nei titoli per quel che fa e per come merita. Manca una settimana alla fine del mercato: se alle sviste nella lista sommiamo le scelte tecniche, dobbiamo fare il punto con la società. Vorremmo chiarezza sul ruolo e sull’importanza di Amadou nel progetto del club". Una forzatura per cercare uno scambio con Torreira dell’Arsenal?
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