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Mourinho voleva una squadra di "banditi", soprattutto quando bisognava giocare lontano dall’Olimpico e dalla "torta della nonna". Alla Roma, però, di fuorilegge ce ne sono pochi, come mostra un dato: per un successo all’estero si deve andare ancora più indietro nel tempo rispetto a quello col Milan: 2-1 ai moldavi dello Sheriff Tiraspol. Così, nella conferenza stampa alla vigilia di Porto-Roma, andata del playoff di Europa League, quando chiedono a Svilar il perché della sua arrabbiatura in campo dopo la sconfitta a Como, Claudio Ranieri è categorico: "È giusto che uno si arrabbi(ma la parola era un’altra; ndr)e dica quello che deve dire. Ci si arrabbia, si sbatte per terra una bottiglietta. Magari i miei calciatori si arrabbiassero di più... Ne sarei contento, perché è tutto in funzione della gara. Perché perdiamo così spesso fuori casa? Forse perché troviamo squadre più forti di noi". Un graffio a chi pensa sempre che la Roma sia superiore all’avversario. L'Europa League - sottolinea Luca Valdiserri su 'Il Corriere della Sera' - è l’ultimo obiettivo rimasto, ma l’ostacolo è alto: "Servirà una grande partita. È importante per noi ritornare, passo dopo passo, al livello che compete alla Roma, alla società e ai giocatori". Il tecnico di San Saba, come sempre, svicola sulla formazione. In particolare su Pellegrini:"Per me sono tutti titolari. Pellegrini è importante, lo stimo molto, però scelgo i giocatori a seconda del momento. Quando penso che Pellegrini mi possa dare quello che serve, allora gioca". Il turnover, semmai, ci sarà domenica a Parma, in campionato. Pisilli è favorito su Pellegrini, Dovbyk su Shomurodov.
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