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rassegna stampa roma

Rangnick: “Roma senza titoli da 12 anni, vedremo come i Friedkin la riporteranno al successo”

L'ex d.s. del Lipsia: "È una metropoli, ma ha vinto l'ultimo dei suoi tre scudetti vent'anni fa"

Redazione

"Sono un trainager. Trainer, allenatore, ma anche manager. Risultato sportivo ed economico fanno parte dello stesso progetto e un head coach dà il meglio di sé quando sceglie i calciatori adatti al suo gioco e non subisce decisioni altrui. Serve sostenibilità a medio-lungo termine e tutto parte da un concetto: l’idea fortissima del calcio da proporre". Questo il manifesto di Ralf Rangnick. L'ex ds del Lipsia, accostato anche alla Roma, è stato intervistato dal "Corriere della Sera". Ecco uno stralcio delle sue parole.

Perché il suo progetto ha affascinato il Milan ma non lo ha convinto fino in fondo?

Una risposta semplice può essere: c'è stato il Covid. Ero stato contattato a fine ottobre, quando il Milan era quattordicesimo a 3 punti dalla retrocessione. Mi ha colpito la conoscenza che avevano del mio lavoro passato. Poi Pioli ha vinto 9 partite e ne ha pareggiate 3, così la faccenda è terminata. Eravamo d’accordo sul fatto che cambiare, a quel punto, non sarebbe stato saggio nell'immediato. Sul medio-lungo termine non so e questa può essere una risposta più complessa. Di sicuro non ho cambiato convinzioni e filosofia.

I giochi si sono chiusi quando il Milan ha preso Ibrahimovic e Kjaer al mercato di gennaio?

Sono ammirato dalla forma fisica di Ibrahimovic a 38 anni. Però il mio compito è sempre stato creare valore, non comprarlo.

Gli Ibrahimovic vanno scoperti?

I calciatori vanno cercati quando non li conosce quasi nessuno e quelli più esperti, che sono già nel club e hanno atteggiamento e mentalità convincenti, possono comunque migliorare attraverso il lavoro dello staff. Alla Red Bull abbiamo lavorato di continuo con e sugli scout. Sanno quali sono le caratteristiche che cerchiamo. Può capitare che un procuratore mi proponga un giocatore interessante, ma se è bravo davvero dovevamo già averlo notato noi.

Sarebbe meglio partire da zero o con una proprietà nuova come, per fare un esempio italiano, la Roma?

Roma è una metropoli mondiale e la Roma è un club di tradizione europea, che ha vinto l'ultimo dei suoi tre scudetti 20 anni fa e l’ultimo trofeo 12 anni fa, la Coppa Italia. Sarà interessante vedere come i nuovi proprietari Dan e Ryan Friedkin, imprenditori di successo, cercheranno di rimettere la Roma sulla strada del successo.