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Proietti: «Lo stadio della Roma serve alla città per uscire dal suo letargo»

Parla il noto attore: "Da cittadino sento il bisogno di attività che ci facciano sentire vivi. Ora la capitale è ferma, con la paura che possa succedere chissà cosa. Totti deve andare in pensione? Mai"

Redazione

All’ex Ippodromo di Tor di Valle nel 1976 Gigi Proietti girò Febbre da Cavallo. Assieme a lui, tra gli altri, c’erano Enrico Montesano e Catherine Spaak. Oggi il noto attore romano e romanista ha rilasciato un'intervista sulle pagine de "Il Corriere della Sera", dove si sofferma sullo stadio della Roma. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Lei è romano e romanista. E Tor di Valle è un luogo a lei caro. Il nuovo stadio lo vorrebbe lì?

«Uno stadio per la Roma ci vuole, e lo dico da cittadino prima ancora che da sportivo. Qualsiasi cosa si faccia, riguarda l’aggregazione e dunque è un bene».

Le piace il progetto presentato da Pallotta?

«So che dal punto di vista estetico qualcuno ha avuto da ridire sui grattacieli. Io non so giudicare. Però se fosse uno stadio tecnologicamente avanzato sarei contentissimo. Se poi è decentrato, tanto meglio».

Perché?

«Perché Roma ha bisogno di muoversi, di allargarsi, di uscire fuori dal suo letargo. Da cittadino sento il bisogno di attività che ci facciano sentire vivi. Ora Roma è ferma, con la paura che possa succedere chissà cosa. Ma bisogna prendersi delle responsabilità».

Totti deve andare in pensione?

«Scherza? Il capitano non deve smettere di giocare mai».