rassegna stampa roma

Pjanic, continuità e riscatto per diventare un vero leader

Con Totti che per la prima volta nella storia non parte come titolare inamovibile nelle formazioni estive, sempre che arrivi l’acquisto del centravanti top inseguito ma non ancora raggiunto, toccherà a lui prendersi sempre più responsabilità...

Redazione

La magia contro il Manchester City è rimasta ben impressa negli occhi di tutti i tifosi della Roma. D’altronde Miralem Pjanic è uno che raramente segna gol brutti, anche perché con i mezzi tecnici che si ritrova è uno dei pochi calciatori a disposizione di Rudi Garcia capace di indirizzare una partita con una giocata. Semmai, e questa è la critica che gli è stata rivolta spesso da quando è in giallorosso, lo ha fatto solo a sprazzi. La continuità che gli è spesso mancata - non sempre per colpa sua: Zeman, ad esempio, non lo amava particolarmente e nella scorsa stagione ha giocato mezzo campionato con una caviglia in disordine - dovrà trovarla quest’anno.

Con Totti che per la prima volta nella storia non parte come titolare inamovibile nelle formazioni estive, sempre che arrivi l’acquisto del centravanti top inseguito ma non ancora raggiunto, toccherà a lui prendersi sempre più responsabilità in mezzo al campo. Forse anche per questo Garcia nelle prime uscite ha messo in campo la Roma con il 4-2-3-1, che prevede l’utilizzo del trequartista, ruolo nel quale riesce a dare il meglio.

«Anche lo scorso anno - le parole del bosniaco a Roma Tv - abbiamo giocato in questo modo. Io mi adatto ma è più importante prepararci bene per iniziare forte la stagione. Le partite iniziali sono fondamentali, abbiamo grande voglia, siamo rimasti tutti e forse arriveranno altri giocatori, che accoglieremo come abbiamo fatto con gli altri. Il gruppo ha voglia ed è contento di stare insieme, c’è molto entusiasmo e speriamo di fare meglio».

Il riferimento è allo scorso campionato, concluso al secondo posto tra troppe sofferenze e soprattutto senza mai essere stati veramente in competizione con la Juventus. «Hanno perso alcuni giocatori importanti che avevano tanta esperienza, ma sono abituati a lottare per i primi posti. Hanno vinto quattro scudetti di fila ed è ovvio che siano i favoriti».