Si dice che Napoleone preferisse i generali fortunati a quelli bravi. Se gli eserciti fossero squadre di calcio non c'è dubbio che il Grande Corso avrebbe scartato Eusebio Di Francesco perché bravo lo è stato spesso ma fortunato mai, scrive Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera. Il suo Venezia ha giocato meglio della Roma per un'ora abbondante, andando in vantaggio al 44' - tap-in di Pohjanpalo dopo che Busio aveva colpito il palo — e sfiorando in almeno tre occasioni il 2-0. Due volte è stato decisivo Svilar, in uno contro uno davanti a un avversario lanciato a rete, e una Mancini con un salvataggio sulla riga. In più è stato annullato per questione di centimetri un gol in fuorigioco e proprio a inizio partita c'è stato un contatto tra Svilar e Pohjanpalo che poteva o non poteva essere fischiato come calcio di rigore. A completare l'opera, l'1-1 della Roma è venuto su un tiro di Cristante, con poche ambizioni, che una deviazione involontaria di Busio ha trasformato in una palombella avvelenata per l'incerto Joronen. Per onore di cronaca, Juric non è stato solo fortunato. La Roma, nella ripresa, ha spinto a fondo e creato le occasioni che nel primo tempo aveva costruito solo il Venezia. Decisivi sono stati i cambi: Pisili e Baldanzi hanno dato elettricità a una squadra spenta. Il primo, uno dei famosi "bambini" di Mourinho, si è fatto un bel regalo per i 20 anni appena compiuti con il gol del 2-1.
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Pisilli e Baldanzi cambiano la Roma: Venezia ribaltato
Decisivi sono stati i cambi: Pisili e Baldanzi hanno dato elettricità a una squadra spenta. Il primo, uno dei famosi bambini di Mourinho
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