Se a Reggio Emilia dovesse entrare in campo anche solo per un minuto, il neo arrivato Diego Perotti sarebbe il ventunesimo calciatore schierato da Luciano Spalletti da quando è tornato sulla panchina della Roma. Un piccolo record, scrive Gianluca Piacentini su "Il Corriere della Sera", visto che quella contro il Sassuolo sarà solamente la quarta gara per il tecnico toscano, ma anche un’indicazione precisa: la ricerca della quadratura tattica passa attraverso tanti cambi, non solo di modulo ma anche di calciatori.
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Perotti, il ventunesimo giocatore in quattro gare
Un’indicazione precisa: la ricerca della quadratura tattica passa attraverso tanti cambi, non solo di modulo ma anche di calciatori
«Io posso scegliere undici giocatori soltanto - ha tuonato ieri l’allenatore in conferenza stampa - per cui dovrò essere bravo a scegliere e a farli giocare con moduli differenti». Che è esattamente quello che ha cercato di fare finora, in attesa dell’intuizione che possa cambiare la squadra. Finora gli «intoccabili» sono stati sette: degli undici di partenza hanno sempre fatto parte Szczesny, De Rossi, Pjanic, Salah, Nainggolan, Manolas e Dzeko. Gli ultimi due, però, con il Sassuolo non ci saranno rispettivamente per squalifica e infortunio. Ci sarà Antonio Ruediger, che dopo la «falsa partenza» contro il Verona, si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore: nella difesa a 4 o a 3, esterno di centrocampo o terzino, ha dimostrato di sapersi adattare. Anche Florenzi e Digne, prima di fermarsi per infortunio, erano considerati titolari. L’altro lato della medaglia sono gli inutilizzati: oltre a De Sanctis e Lobont, Spalletti finora non ha mai preso in considerazione Gyomber, Emerson Palmieri e Salih Uçan.
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