Altre cinque ore di interrogatorio, undici in totale contando quelle di mercoledì sera, in cui Luca Parnasi ricalca di fatto il quadro accusatorio della procura di Roma e fornisce ai pm nuovi possibili spunti investigativi. "È vero, il mio metodo d’impresa consisteva nel finanziare politici e fondazioni. Ho pagato tutti i partiti e non solo per lo stadio della Roma. Sul progetto di Tor di Valle ho sempre avuto Luca Lanzalone come riferimento in Campidoglio".
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Parnasi: “Soldi a tutti i partiti. Per gli affari Lanzalone era il mio riferimento”
Il costruttore romano ammette davanti ai Pm: "Il mio metodo d’impresa consisteva nel finanziare politici e fondazioni. E non solo per lo stadio della Roma"
Conferme e ammissioni, dunque, come riporta il Corriere della Sera. A partire proprio dal ruolo dell’avvocato grillino, mandato dai vertici M5S nella Capitale per sbrogliare il dossier della nuova casa giallorossa. "Lanzalone l’ho conosciuto a una riunione ufficiale sullo stadio a cui partecipava anche Virginia Raggi, nel gennaio 2017, e mi fu indicato come il referente del Comune sulla vicenda. Mi sono sempre relazionato a lui, poi siamo rimasti in contatto per altri affari che avevo in piedi".
Materiale, questo messo a verbale dall’immobiliarista, che incardina due punti chiave per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Barbara Zuin. Il primo: Lanzalone aveva piena legittimità come pubblico ufficiale, dunque la qualifica di corruzione per le sue condotte è giuridicamente corretta.
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