rassegna stampa roma

Pallotta: “Chi non si impegna è fuori”

LaPresse

Il presidente: "Nessuno è soddisfatto, la Roma deve rimettersi a lavorare insieme". Juve lontana per Dzeko e DeRossi, El Shaarawy e Pellegrini out, Florenzi in dubbio

Redazione

Le colpe sono di tutti, ma se qualcuno non è convinto della Roma made in Pallotta c’è una porta che lo aspetta, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

Il presidente affida a un comunicato stampa il piano per salvare il salvabile. "Non c’è bisogno di sottolineare che non siamo soddisfatti dei risultati e delle prestazioni. Abbiamo parlato molto, in maniera diretta, e il nostro unico obiettivoèmigliorare in tutto quello che facciamo. Ci lavoreremo tutti insieme, a partire da me, passando per il consiglio di amministrazione, i dirigenti, Monchi, Di Francesco, il nostro staff tecnico, fino ad arrivare ai giocatori e a tutti i dipendenti".

Sono tutti in discussione, dunque, e i prossimi risultati possono anche portare a una rivoluzione: "Insieme non abbiamo raggiunto gli elevati obiettivi che ci eravamo prefissati. Tutto questo deve essere migliorato, lavorando insieme".

Il passaggio più importante è quello finale: "Se qualcuno non si impegnerà a essere parte di questo sforzo collettivo, allora qui non troverà più posto".

La Roma dovrà rialzarsi con pochi rinforzi, nell’immediato e nel mercato di gennaio. A tre giorni dalla trasferta contro la Juve diminuiscono le speranze di recuperare gli infortunati eccellenti. Dzeko, De Rossi, Florenzi e El Shaarawy hanno fatto lavoro individuale. Il bosniaco è quello un po’ più avanti, ma quanti minuti ha nelle gambe? Florenzi preoccupa, ma ci sono ancora speranze di averlo a disposizione. Si è infortunato anche Coric (distorsione alla caviglia).

La Roma, poi, dovrà giocare sul campo del calciomercato, senza extra budget per riparare a un mercato di giugno costoso ma con evidenti pecche. Le strade per portare nuovi giocatori sono due: 1) prestiti o parametri zero; 2) cessioni per finanziare gli acquisti. Al Bayern interessa Under, che potrebbe finanziare il mercato di riparazione. Ma senza il turco c’è anche il concreto rischio di indebolirsi anziché rafforzarsi.