rassegna stampa roma

New York vota Friedkin: “Ma noi facciamo i tifosi”

Al Roma Club: "Qui ci sentiamo in missione, in sede come all’Olimpico"

Redazione

"Quello che più ci piace è tifare la Roma, avere la “missione”, se così si può dire, di far sentire ogni romanista come se stesse allo stadio Olimpico, a ogni partita o anche solamente per una volta. È triste che tutto questo adesso si sia fermato, ma onestamente ci sono cose più importanti da fare". La Roma, per chi vive a migliaia di chilometri da casa, è motivo di gioia e pretesto per socializzare anche con dei perfetti sconosciuti. È questo l’obiettivo dichiarato del Roma Club New York, fondato nel 2008 da Giovanni Peluso, l’attuale presidente, e oggi club romanista che conta più iscritti in tutti gli Stati Uniti, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera che ha intervistato Claudio Tamborra, il vice-presidente del Club.

Quanto vi mancano la Roma e il calcio giocato? "Siamo malati di calcio, ma giustamente non possiamo andare a vedere nemmeno la terza categoria. In generale ho sempre pensato al Roma Club New York come a una famiglia, un gruppo di veri amici. Il Grey Bar è per noi un punto di ritrovo, dove di solito andiamo a vedere le partite e dove ospitiamo persone che vengono dall’Italia, in particolare da Roma, che passano da New York in vacanza e sono felici di vedere la partita insieme a noi".

È per caso venuto nella vostra sede anche il presidente James Pallotta?: "Un paio di volte, all’inizio della sua presidenza, è venuto da noi a vedere la partita".

Che cosa ne pensa della possibile cessione della società?: "Credo che il rapporto tra il presidente Pallotta e la Roma sia ormai logoro, meglio chiuderla qui. Non si tratta di essere pro o contro, ma soltanto una questione di buon senso".

Conosce per caso Dan Friedkin? Secondo lei, se davvero diventerà presidente, la Roma potrà crescere con lui al comando?:

"È un uomo ricco, questo è certificato da Forbes, e almeno questa è una minima speranza. Speriamo che in futuro vada meglio, gli ultimi sono stati anni duri per tutti i romanisti. Spesso mi chiedo se con Friedkin andrà meglio, cosa potrà cambiare, che interesse può avere un imprenditore come lui ad acquistare la Roma".

E la risposta che lei si è dato quale è?: "Sempre la stessa: noi dobbiamo pensare a tifare la Roma sempre, comunque e dovunque. La speranza è che Friedkin sia un presidente che possa capire di più i propri tifosi. E che la Roma è una cosa seria".