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Né cura, né regole: Roma abbandonata

La Città Eterna vive ogni giorno episodi di vandalismo e degrado. L'ex di Roma e Lazio Mihajlovic: "Con i fatti del Colosseo superato ogni limite. Sono cose che fanno paura"

Redazione

Roma nostra Capitale, dacci oggi il nostro abuso quotidiano. Le nuotate nella Fontana di Trevi, il sesso per strada in pieno giorno, ieri i manichini impiccati, domani chissà. La città che vuole essere la più bella del mondo, ogni giorno è sulle prime pagine per l’abbandono, l’anarchia, la mancanza di controlli in un declino che sembra inarrestabile.

Dov’è cominciato il crollo e la rassegnazione al degrado della Città Eterna? La giunta in carica non ha colpe specifiche, finora. Ma la risposta a tutto non può essere sempre: «Stiamo lavorando». Come scrivono Fiano e Fiachetti sul Corriere della Sera di notte, indisturbati, «tifosi» laziali hanno sfruttato il ponticello che affaccia sul Colosseo per dare sfogo ai loro istinti. Come fatto isolato sarebbe già grave. Ma, inserito nella casistica da «stadio», viene dopo le sagome disegnate in strada (con i lumini accessi per il funerale) e nella città sotto sequestro quando ci sono partite importanti. Senza contare il derby interrotto dagli ultrà nel 2004 e i giocatori della Roma minacciati nel 2015 dagli stessi romanisti o presunti tali. Tutti impuniti o quasi. La sintesi perfetta è quella di Sinisa Mihajlovic, ex di entrambe le parti: «Superato ogni limite. Mi colpisce che sia avvenuto davanti al monumento più famoso al mondo senza che nessuno se ne accorgesse. E che si siano pure filmati. Cose che fanno paura».