C'è chi ruota, chi rifiata, chi sparisce. E poi c'è Ndicka: presente. Sempre. Come il Colosseo, è lì, saldo al centro della Roma. Nessuna staffetta, niente rotazioni: le ha giocate tutte. Con De Rossi, con Juric e con Ranieri. E non per necessità, ma per scelta, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. La stagione del difensore ivoriano è una maratona silenziosa. In un'annata segnata da cambi in panchina e identità tattiche diverse, Ndicka è rimasto uno dei pochi punti fermi. Con Juric, addirittura, è andato in scena il sorpasso (“Da centrale lo vedo meglio”) su un monumento come Hummels, scatenando un bel po' di polemiche. La Roma l'ha preso a parametro zero dall'Eintracht Francoforte nel 2023, strappandolo alla concorrenza con un contratto lungo (scadenza 2028) e uno stipendio da 4 milioni netti. Una scommessa vinta per il rendimento e per il valore accumulato nel tempo. Sul tavolo, ora, iniziano ad arrivare segnali concreti: il Paris Saint-Germain ha sondato, in Bundesliga lo riabbraccerebbero volentieri, in Premier League lo seguono, dalla Spagna qualche telefonata è già partita. Lui non si è nascosto. In un'intervista a "L'Equipe" ha lasciato intendere che valuterà, se dovesse arrivare un'offerta importante. Ma sempre nel rispetto del club. E infatti, la Roma non ha alcuna intenzione di sedersi a trattare con chi non parta da una base di almeno 40 milioni: sarebbe una plusvalenza piena, pulita.
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il Corriere della Sera
Ndicka senza fine: adesso lo insegue mezza Europa
La Roma non ha alcuna intenzione di sedersi a trattare con chi non parta da una base di almeno 40 milioni
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