Non si scherza con i sentimenti, ma nemmeno con la propria coscienza. I tifosi dell’Inter, che stasera lo accoglieranno con tutti gli onori e con lo stadio pieno, sanno che José Mourinho li ha ancora nel cuore ma non farà sconti. Vincere aiuta a vincere e l’obiettivo della Roma, più che un quasi impossibile quarto posto, è conquistare la Conference League, sarebbe il primo trofeo alzato nella Capitale dalla Coppa Italia del 2008. Come era già successo prima dell’andata all’Olimpico e del quarto di finale di coppa, lo Special One non ha fatto conferenza stampa. Forse - scrive Luca Valdiserri su 'Il Corriere della Sera' - non voleva troppe domande sul suo passato, forse per non entrare nella polemica sull’arbitro Sozza, milanese di nascita. In ogni caso vuole che la Roma parli sul campo perché lo 0-3 del 4 dicembre scorso, in campionato, non gli è andato giù. Ora è una squadra completamente trasformata, che nel girone di ritorno ha fatto più punti dell’Inter.
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Il Corriere della Sera
Mou, basta la parola. Non è cambiato e non si scherza con i sentimenti
Lo Special One non ha parlato in conferenza come nelle altre due sfide ai nerazzurri in questa stagione, forse per evitare domande sul passato o su Sozza
Mou a Milano ha vinto il triplete nel 2010 e questo rimane nella storia. Alla Roma non ha ancora vinto nulla ma qualche miracolo l’ha già fatto: chi poteva portare 130mila tifosi contro Salernitana e Bodo? Ha rivoltato il centro sportivo di Trigoria come un calzino, chiedendo un maxischermo sul campo di allenamento, il cablaggio dell’impianto, i droni per filmare le esercitazioni atletiche e tattiche, la semina dello stesso prato che c’è allo stadio Olimpico. Ha anche preteso di schermare tutte le finestre degli uffici che davano sul campo di allenamento. In questo non è cambiato di una virgola. Così come non è migliorato il suo rapporto con gli arbitri. Mou, basta la parola.
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