Menomale che c'è il derby, verrebbe da azzardare. Una botta di adrenalina pura per sopravvivere alla noia dei «si dice», dei «ci sta» e dei «potrebbe» usati (sfruttati?) senza parsimonia da addetti ai lavori e ai livori per indovinare il nome del prossimo allenatore della Roma, imbattibile passatempo di aprile trasformatosi via via in un chiacchiericcio infinito, e sterile, complice l'incertezza diventata certezza, scrive Mimmo Ferretti su Il Corriere della Sera. La strategia di comunicazione di Casa Friedkin, del resto, è non comunicare. Ecco perché intorno alla faccenda stabilmente da prima pagina tutto continua a sembrare possibile, con il meglio e il peggio del lotto che vanno a braccetto facendosi, compiaciuti, l'occhiolino. Con il verosimile spacciato per vero e l'assoluto trasformato in relativo. Indiscrezioni, ipotesi, dritte, storte, suggestioni. E soprattutto opinioni trasformate in notizie. Ecco il panorama, ecco la situazione aggiornata in tempo reale. Non più così divertente, però, stucchevole, se mai. "La scelta è molto vicina", ha sentenziato l'altro giorno Claudio Ranieri. Che, tradotto, significa: abbiamo già scelto. Mai dare qualcosa per scontato, però, quando ci sono di mezzo i silenzi dei Friedkin. E pure le parole di un tecnico mezzo dirigente. Sono bravissimi a tenere nascosto l'uomo, si dice. No, fidati di me: non l'hanno ancora individuato. Si dice pure questo, tentando di azzeccare la giocata. "Non parlo più di allenatori", ha sottolineato ieri Ranieri, dando così nuova linfa a tutto e tutti. Anche alla tesi che il nome buono non l'avrebbe fatto lui ma un altro (leggi Ghisolfi). Che se fosse vero (e pure se fosse vero il contrario) porterebbe a fine stagione a un affettuoso saluto. Ci sta, ovviamente. Meno male che c'è il Derby. Forse.
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Il Corriere della Sera
Menomale che c’è il derby
"Non parlo più di allenatori", ha sottolineato ieri Ranieri, dando così nuova linfa a tutto e tutti. Indiscrezioni, ipotesi, dritte, storte, suggestioni. E soprattutto opinioni trasformate in notizie
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