Quella che sta nascendo è sempre di più una Roma ad immagine e somiglianza di José Mourinho. Dopo un primo anno in cui il tecnico portoghese è stato più impegnato a distruggere (metaforicamente) la rosa, arrivando comunque alla vittoria di un trofeo, la sua seconda stagione sarà quella della ricostruzione, scrive sul Corriere della Sera Gianluca Piacentini.
Il Corriere della Sera
Matic, Rui e Smalling: è la Roma vecchia scuola
Perso a parametro zero Mkhitaryan, il suo posto è stato preso da Nemanja Matic, che andrà a fare compagnia nel circolo degli esperti a Rui Patricio e Chris Smalling. In tre hanno vinto 26 titoli e hanno collezionato 470 presenze in campo internazionale. Saranno loro a portare in campo le qualità di leadership e personalità richieste da Mourinho, che li ha allenati tutti in passato e che è ben felice di continuare ad allenarli.
Non saranno i soli, però, perché al loro fianco lo Special One ha fatto crescere un bel gruppo di ex giovani, anche loro diventati suoi fedelissimi: a partire da capitan Pellegrini (26 anni compiuti due giorni fa), passando per Mancini (26), Cristante (27), Spinazzola (29), Karsdorp (27). In un anno di gestione Mourinho hanno fatto tutti grandi passi in avanti dal punto di vista della personalità e della crescita individuale.
Tra i calciatori importanti della rosa, i più giovani sono Tammy Abraham (25 a ottobre) e Nicola Zalewski (20): il primo è un altro dei fedelissimi di Mourinho, il secondo è la sua scoperta più bella. Poi c’è Nicolò Zaniolo (23 da compiere il 2 luglio): il suo futuro sarà più chiaro nei prossimi giorni, quando il suo agente parlerà con Tiago Pinto.
Gli altri giovani saranno usati come pedine per arrivare ad altri obiettivi: il Sassuolo per cedere Frattesi potrebbe chiedere in cambio uno tra Felix e Volpato; Milanese andrà alla Cremonese a titolo definitivo (750mila euro e il 30% della futura rivendita). Bove, invece, rimarrà per crescere: lui ha già convinto Mou.
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