rassegna stampa roma

Lucho e Reja tanto da fare

(Corriere della Sera-B.Tucci) I tifosi della Roma tornano a sognare. La Champions non è poi così lontana: è a quattro punti e mancano ancora dieci partite. Si può sperare?

Redazione

(Corriere della Sera-B.Tucci) I tifosi della Roma tornano a sognare. La Champions non è poi così lontana: è a quattro punti e mancano ancora dieci partite. Si può sperare?

«Forse», dicono in tanti, ma se vogliamo rimanere con i piedi in terra si deve dire che quella di lunedì sera non è stata una squadra super. Ha avuto il solo merito di segnare dopo nemmeno tre minuti. E poi? Nel primo tempo sono state diverse le occasioni per chiudere il match. Sciupate. Nel secondo, la sofferenza ed il predominio del Genoa che è stato ad un passo dal pareggio. Luis Enrique è onesto, sostiene che la squadra non gli è piaciuta ed ha ragione. Perché? Il vizio del tic-toc orizzontale non lo hanno perso i giocatori giallorossi e così la manovra ristagna e non si concretizza quasi mai. Però, sarebbe ingiusto non vedere oggi il bicchiere mezzo pieno. Se dopo il derby con la Lazio qualcuno avesse pronunciato la parola Champions si sarebbe reso ridicolo agli occhi della stragrande maggioranza dei tifosi. Adesso, invece, non è un traguardo impossibile a patto che sabato pomeriggio contro il Milan a San Siro la Roma non tonfi clamorosamente.

 

La Lazio è Klose dipendente? Sono in molti a porsi questo interrogativo perché da quando il tedesco non segna più, la squadra biancazzurra è diventata sterile ed inconcludente. È successo contro il Bologna all’Olimpico, si è ripetuto contro il Catania domenica scorsa. Due sconfitte di seguito, mai accaduto prima in campionato e quindi dato preoccupante. Per fortuna, il terzo posto è ancora della Lazio: Udinese e Napoli stentano, ma sono lì, ad un passo, pronte a cavalcare la pseudo crisi dei romani ed a rubarle il traguardo della Champions. Perché ciò non avvenga, è necessario che il mister abbia l’accortezza di cambiare strategia e di dare un volto nuovo alla formazione. Dopo la sbornia del derby, la Lazio appare svuotata, non ha più grinta e aggressività: due caratteristiche che l’avevano contraddistinta e con le quali era riuscita ad ottenere grossi risultati. Una cosa è certa: così come è combinata adesso, la Lazio non va e sarà quindi compito di Reja trovare le giuste ed appropriate soluzioni. Una difesa più attenta? Un centrocampo meno leggero? Un attacco che abbia maggiore penetrazione? Tutti interrogativi leciti che potranno aiutare la momentanea amnesia (al gol) di Klose.