"Voglio una squadra allegra, sorridente e che dà tutto in campo. Chi ha problemi, li lasci a casa". Nessuno può sapere, ora, se Claudio Ranieri riuscirà a risolvere i problemi della Roma: prendere una squadra in corsa è sempre difficile, soprattutto quando mancano solo 12 partite alla fine del campionato e gli infortunati sono più dei giocatori sani, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.
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L’allegria, antidoto ai problemi
Ranieri avvisa la squadra: "Chi ha problemi, li lasci a casa"
Ranieri non è tipo da prendere le cose alla leggera. Da un lato rifiuta che fare il calciatore sia come andare in miniera o in fonderia; dall’altro chiede ai romanisti di essere tifosi e non carnefici, perché la squadra ha bisogno di amore e non di odio.
La Roma può farcela se ritroverà la sua unità in campo e fuori. Quell’unità che con Di Francesco era andata perduta, tra le dichiarazioni a scaricabarile del tecnico dopo le sconfitte e l’assenza quasi totale di solidarietà da parte dei giocatori dopo l’esonero di Eusebio. La missione di Ranieri è unire la passione italiana e l’«understatement» inglese. Per uscire da questo momento servono il cuore e la testa. Niente di più e niente di meno.
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