rassegna stampa roma

La variante urbanistica slitta. Stadio, il voto può attendere

"Ritardo pilotato" per convincere gli scettici del Movimento

Redazione

Variante "congelata" tra due diligence e perplessità degli esponenti M5S, e tempi che si allungano fino a dopo l’estate. Del resto la nuova verifica sugli atti finora prodotti per lo stadio della Roma deve ancora iniziare. E servirà del tempo che i consiglieri grillini pensano di impiegare approfondendo con gli avvocati la questione delle penali, per molti l’unico elemento che impedisce alla maggioranza di scaricare il progetto.

Così la variante, ovvero l’atto che darebbe il via libera al progetto e consentirebbe anche a James Pallotta di staccare l’assegno da 105 milioni per acquistare da Eurnova i terreni di Tor di Valle, potrebbe arrivare in Aula in autunno e non a maggio come da programma. Molto dopo, cioè, il termine fissato dal Campidoglio, un ritardo "pilotato" per recuperare compattezza politica, si legge sul Corriere della Sera. Eppure per Enrico Stefàno, presidente dell’Assemblea capitolina in pectore dopo l’arresto (per corruzione) di Marcello De Vito e quindi uomo chiave per un voto compatto dell’Aula, il progetto va avanti nonostante tutto. E, se l’esito della nuova due diligence confermerà l’ok del primo controllo ordinato da Raggi dopo gli arresti di Luca Parnasi e Luca Lanzalone (giugno 2018), "avremo il dovere di andare avanti con la procedura: se non è stata viziata sarà nostro dovere portarla a termine", spiega.