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La Roma teme la concorrenza “sleale”: c’è il rischio di perdere i migliori giocatori

LaPresse

Senza ripresa i calciatori potrebbero andare verso i campionati stranieri più ricchi

Redazione

Il calcio italiano si sente sotto tiro e discriminato, ma non per questo, almeno per quanto riguarda una parte dei presidenti, ha rinunciato a combattere per portare a termine la stagione ed evitare il temuto tracollo economico, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

Il timore di non poter ripartire, però, si fa ogni giorno più pesante. La Francia si è fermata. Succederà lo stesso anche in Italia? La tensione tra il ministro dello Sport, Spadafora, e la Lega Calcio ha raggiunto picchi di intensità mai visti prima.

Nelle stesse ore, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha aperto agli allenamenti «basici » anche per gli sport di squadra da lunedì prossimo. La "concorrenza" con gli altri campionati rischia di diventare un altro gravissimo problema per il nostro calcio. I ministri dello sport dei lander tedeschi sono favorevoli al via libera per la Bundesliga (ma deciderà il governo centrale, probabilmente il 6 maggio).

Le società inglesi hanno messo sul tavolo un piano dettagliato per ripartire, stanziando 4 milioni di sterline per l’acquisto di 26.000 tamponi sanitari da effettuare due volte la settimana nelle 20 squadre di Premier League. La grande paura è vedere le altre nazioni ripartire e restare fermi. Diventerebbe inevitabile, a quel punto, un ulteriore ridimensionamento del valore della serie A, con una fuga dei migliori calciatori.

La Roma si è già dovuta scontrare con la volontà del Lipsia di fare un’offerta al ribasso per il riscatto di Schick. Meno potere economico si ha e più è difficile sedersi al tavolo per una trattativa. Domani il club giallorosso pubblicherà la semestrale che era stata rinviata proprio per l’emergenza coronavirus. Il "rosso", che sarà comunque consistente, è stato abbassato grazie all’accordo con i calciatori sugli stipendi. Ma è solo una toppa, non una misura strutturale.