La Roma ha chiuso la pratica Udinese già nel primo tempo grazie al sesto gol di Dzeko in cinque giornate, a un bel tiro di collo esterno di El Shaarawy (su assist del bosniaco) e a un harakiri di Larsen, che ha servito un auto-assist per la doppietta del Faraone. L’unica differenza tra la gara di ieri e quelle contro Verona e Benevento è che nel finale, dopo che Perotti aveva sbagliato il primo rigore dopo dieci centri consecutivi in serie A, la Roma ha preso gol all’ultimo minuto.
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La Roma sta prendendo gusto a giocare alla Di Francesco
Pratica Udinese chiusa in 45' grazie al sesto gol di Dzeko e alla doppietta di El Shaarawy: ora i giallorossi giocano più in verticale e spesso a due tocchi
Il bilancio del trittico di partite semplici si chiude con 9 punti, 10 gol segnati e uno solo subito, una gestione molto accorta delle energie attraverso un turnover massiccio che anche ieri ha visto andare in campo cinque elementi diversi rispetto a quelli che avevano giocato a Benevento, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera". Di Francesco ha concesso qualche minuto di riposo anche agli indispensabili Dzeko e Kolarov, in vista del secondo impegno di Champions League (mercoledì sera, a Baku, contro il Qarabag) e dello spareggio per le zone alte della classifica di domenica prossima, a San Siro, contro il Milan. Sarà proprio la partita contro i rossoneri la cartina di tornasole sulle condizioni del gruppo giallorosso.
Gli avversari incontrati in questa settimana erano troppo deboli per costituire un vero banco di prova, ma i miglioramenti sul piano del gioco sono indiscutibili. La Roma sta prendendo gusto a giocare «alla Di Francesco», cioè più in verticale e spesso a due tocchi.
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