La Roma è fuori dal “settlement agreement”, e questa è la buona notizia, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Per per essere “compliant”, cioè conforme, alle leggi imposte dalla Uefa, la società ha scelto una strada che prevedesse oltre ai 30 milioni di euro di plusvalenze, il pagamento di una multa di pochi milioni (un paio, sembra), quindi una sanzione pecuniaria e non sportiva.
Il Corriere della Sera
La Roma a posto con l’Uefa: per Pinto comincia la fase 2
Le condizioni dell'accordo con l'Uefa erano che se, ad esempio, la società avesse chiuso il bilancio con meno plusvalenze rispetto ai circa 30 milioni prodotti, sarebbe potuta incorrere in sanzioni di carattere sportivo – squalifiche, limitazioni della rosa, esclusioni varie – che avrebbero condizionato la partecipazione alla prossima Europa League. Viceversa, se le plusvalenze fossero state ancora di più, non ci sarebbe stato bisogno di pagare la multa per integrare. La Roma ha scelto una strada intermedia per non intaccare il valore della rosa, e Tiago Pinto ha raggiunto l’obiettivo rinunciando a calciatori – Tahirovic, Kluivert, Volpato, Missori e Carles Perez – che lo Special One non ha quasi mai utilizzato o che non erano proprio in rosa. Una strada indicata dalla proprietà e preferita a quella alternativa, cioè vendere i pezzi più pregiati. Questo non significa che da oggi non dovranno essere comunque rispettati quei parametri, che non spariscono, ma che il duro lavoro di pianificazione messo in atto dalla società ha portato i suoi frutti. Ora per Pinto inizia la fase del rafforzamento della rosa con la ricerca di un centravanti (Scamacca favorito) e un centrocampista, (avanza Renato Sanches).
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