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La nuova vita di Borriello «Ora mi sento importante»

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – «L’obiettivo è quello di finire tra i primi cinque posti: c’è la Uefa, c’è la Champions League e c’è anche lo scudetto». Allineato e coperto, come insegna Rudi Garcia, Marco...

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - «L’obiettivo è quello di finire tra i primi cinque posti: c’è la Uefa, c’è la Champions League e c’è anche lo scudetto». Allineato e coperto, come insegna Rudi Garcia, Marco Borriello torna a parlare. A Roma, a eccezione di un paio di pre-partita allo stadio Olimpico, non lo faceva dalla stagione della coppia Ranieri-Montella, quella «dei 25 mila gol segnati»: circa tre anni di silenzi dovuti ad un rapporto conflittuale con una piazza che non lo ha mai apprezzato fino in fondo e con una società che fino all’ultimo giorno di mercato ha provato a liberarsi di lui. A pensarci oggi, sembra passato un secolo e non poco più di un mese e mezzo: cinquanta giorni in cui la sua vita nella Capitale, e forse la sua carriera, hanno avuto una svolta. «Ad agosto - le sue parole a Sky - sono stato sul punto di partire perché volevo continuare un ottimo lavoro che avevo fatto a Genova l’anno scorso,mentre a Roma le gerarchie erano definite. Il destino, però, ha voluto che rimanessi e adesso mi sento parte integrante della squadra».

Si sente talmente integrato, Borriello, che ha deciso di spalmare (e prolungare) il suo ricco ingaggio - 5.4milioni di euro lordi più i premi fino al 2015 - per andare incontro alle esigenze della società. «Io e il mio procuratore ne stiamo parlando con il club e credo che a breve questa spalmatura si farà». Per la felicità dei dirigenti giallorossi, che risparmieranno un bel po’ di soldi, e di Rudi Garcia, che ha aiutato il centravanti napoletano ad entrare in una nuova dimensione, quella in cui si pensa più al bene della squadra che a quello personale. Dopo la bella prova con il Napoli, domenica con l’Udinese toccherà a lui cercare di non far rimpiangere Totti e Gervinho. «Francesco è la luce di questa squadra, Gervinho è arrivato con un po’ di scetticismo ma ha conquistato tutti nel giro di due o tre partite, per questo sono due assenze che pesano. Sono totalmente diverso da Totti e sicuramente darò meno qualità, ma magari posso dare più profondità. Studieremo con il mister, se avrò la possibilità di giocare, come affrontare la prossima partita».

Una gara che, se vinta, consentirebbe alla formazione giallorossa di proseguire la fuga. «Meglio pensare partita dopo partita, stiamo avendo una media scudetto e speriamo duri tanto. Vincere aiuta a vincere e credo che oltre che al lavoro di campo - tecnico, tattico - l’entusiasmo sia alla base di tutto. Le avversarie più temibili sono il Napoli e la Juventus, ma credo che anche il Milan, che ha grandi campioni, risalirà presto». Quando giocava in rossonero aveva conquistato la maglia azzurra, ora il suo nome torna a circolare per il Mondiale insieme a quello di Totti.[...]