“Io spingo i giocatori al limite e a volte loro non sono pronti a seguirmi in quel tipo di mentalità". Rispondendo a una critica di Luke Shaw (“A volte non mi sentivo parte della squadra con lui, non è stata la migliore delle relazioni”) José Mourinho ha in realtà fatto il ritratto del calciatore che cerca per rifondare la Roma, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Può non essere un campionissimo, ma deve avere il fuoco dentro. E se è un campionissimo, tanto meglio. Si spiega così il contatto che lo Special One ha personalmente portato avanti con Sergio Ramos. Pochi giorni fa il tecnico portoghese aveva detto: “Solo un top club sarà in grado di soddisfare le sue richieste economiche". Vero. Mou, però, ha voluto anche lanciare un segnale: la Roma deve puntare in alto e non accontentarsi.
Corriere della Sera
La legge di Mourinho per ricostruire la Roma: “Spingo tutti al limite”
Per il tecnico un giocatore può non essere un campionissimo, ma deve avere il fuoco dentro
Il primo problema da risolvere, però, è quello degli esuberi. Non si può mirare in alto se il bilancio è zavorrato da ingaggi che non corrispondono al rendimento in campo. Così il sogno Sergio Ramos o anche un centrale difensivo più prosaico possono arrivare solo se Smalling dovesse accettare la corte dell’Everton. E Rui Patricio, che resta comunque la prima scelta in porta, ha più senso se Tiago Pinto riuscirà a piazzare Pau Lopez: lo spagnolo interessa a Granada e Lille, con l’Atletico Madrid in seconda fila, alla ricerca di un vice-Oblak. Per Xhaka restano da limare alcuni dettagli con l’Arsenal, così come c’è ancora un po’ di lavoro da fare per il rinnovo di Pellegrini, togliendo la clausola rescissoria da 30 milioni. Il centrocampo giallorosso, però, al 99% conterà su di loro.
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