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La doppia missione di Dzeko: far vincere la Roma e la serie A

«Lulic? Non voleva che venissi qui. Il calcio italiano è una sfida che mi piace»

Redazione

Una conferenza stampa divertente e interessante quella che è andata in scena ieri nella sala stampa di Trigoria, per la presentazione di Edin Dzeko.  Come riportato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", il «Diamante bosniaco» ha risposto nel modo alla domanda sul derby: «Lulic? Tutte le volte che l’ho sentito ha cercato di convincermi a non venire alla Roma. Gli ho chiesto: sei spaventato che ti faccia gol? Dal primo momento gli ho detto che sarei voluto venire qui». 

Il bosniaco è arrivato a Roma grazie al direttore sportivo Sabatini, ma anche al 'pressing' dell'amico Pjanic che, per non farsi mancare nulla, ha persino chiamato Edin il suo bellissimo bambino: «Va tutto bene, mi sto ambientando, il clima è meraviglioso. Seguo la Roma da quando ci è arrivato Pjanic e so che ha un grande progetto per il futuro. È una squadra ambiziosa, sono felice di essere qui per dare una mano. Sono amico con Miralem per via della nazionale e con lui ho un grande rapporto in campo e fuori dal campo. Sia lui che Sabatini mi hanno parlato in maniera entusiasta di Roma e della Roma. E così, eccomi qua»

Basterà l’arrivo di Dzeko per colmare il gap con la Juventus, che l’anno scorso ha chiuso la stagione a +17? «Ho seguito la Roma, specialmente la scorsa stagione, quando era una rivale del Manchester City in Champions League. Ha fatto un’ottima prima parte di campionato, poi non so cosa sia successo. Adesso la rosa è ancora migliorata. Entro la fine di agosto, magari, ci rinforzeremo ulteriormente. Vogliamo essere protagonisti, dobbiamo lavorare sodo per vincere dei trofei. E lo dobbiamo fare tutti uniti, perché un giocatore solo non va da nessuna parte».

Una domanda anche sulla Serie A. L'arrivo di Mandzukic alla Juve, quello di Bacca al Milan, Joventic all'Inter hanno rialzato il livello del campionato? «Ricordo quando ero piccolo, la serie A era la migliore al mondo. Poi c’è stato un calo, non so dovuto a cosa. Al momento la Premier League è il miglior campionato al mondo, ma in serie A molte società stanno costruendo stadi di proprietà, ci sono grandi calciatori e altri ne stanno arrivando. Tutti ci auguriamo che in questi anni l’Italia possa tornare agli splendori del passato».