Quella di oggi a Verona sarà un'altra partita del cuore per Ivan Juric. Dopo la vittoria contro il suo passato più recente, il Torino, giovedì scorso all'Olimpico, stavolta il tecnico della Roma torna al «Bentegodi» per affrontare il Verona, squadra con cui ha raccolto forse le soddisfazioni maggiori, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Come contro i granata, 1 risultato a disposizione per dare maggiore dignità alla classifica romanista è solamente uno: la vittoria. "Dobbiamo ragionare partita dopo partita - le parole di Juric ieri in conferenza stampa - Se non otterremo un risultato positivo a Verona, la vittoria contro il Torino perderà automaticamente peso e valore. Mi aspetto la stessa mentalità e organizzazione vista giovedì, magari riuscendo a vincere anche partite più equilibrate". Da grande ex, conosce tutte le insidie che può portare una gara come quella del Bentegodi contro una formazione che ha bisogno assoluto di punti.
Il Corriere della Sera
Juric, nuova sfida al passato: “Niente passi indietro e gioca solo chi sta meglio”
Contro il Torino ha tenuto fuori Cristante e Pellegrini, spiegando a fine partita che si è trattato di una scelta tecnica. Tre giorni fa Juric ha utilizzato ben 7 calciatori under 25. "Abbiamo tanti giovani con margini di crescita importanti - ha spiegato il tecnico croato - si può fare risultato anche con i giovani. Scelgo in base a quello che vedo in allenamento e in partita, non in base all'età. I giovani hanno più probabilità di crescere, quelli più grandi sono una garanzia e bisogna farli rendere al massimo". In cerca di riscatto c'è ancora l'argentino Soulé, acquistato dalla Juventus per 30 milioni. "Ha giocato tantissimo prima di ammalarsi, non vedo problemi per lui - ancora Juric - In quel posto abbiamo ottimi giocatori, bisogna scegliere di partita in partita. Baldanzi sta facendo benissimo, Soulé può crescere e deve farlo. Ci vuole pazienza con i giovani, anche se vogliamo tutto e subito. Lo stesso Dahl è interessante: lo vedo braccetto di difesa come Angelino, da quinto perde un po''. Hanno meno uno contro uno rispetto a El Shaarawy e Zalewski, ma hanno un buon piede. Zalewski con la Dinamo ha fatto bene sulla destra, può giocare su entrambe le fasce".
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