Julio Sergio Bertagnoli vive a San Paolo, in Brasile, ma ha sempre nel cuore Roma e l’Italia. "Mi informo guardando la televisione, ho parenti in Abruzzo e amici a Roma, mi hanno detto che con il Coronavirus stanno vivendo una tragedia. In Brasile non c’è ancora l’ordine di rimanere in casa, è solo un orientamento del governo, ma qui c’è grande disorganizzazione" dice l'ex numero uno giallorosso intervistato da Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Julio Sergio: “Lo scudetto sogno che ancora brucia”
L’ex portiere della Roma e la vittoria contro l’Inter di 10 anni fa
I romanisti hanno un grande ricordo di lei, lo sa? "La cosa più bella è il rispetto che hanno per me come professionista e come persona. In pochi rimangono nella storia come Totti e De Rossi, e io non sono mai stato un fuoriclasse".
Nella storia, però, è quasi entrato: nel 2010 con Claudio Ranieri in panchina.
"È stata la delusione più grande della mia carriera, uno scudetto svanito per 45 minuti sbagliati, contro la Sampdoria. L’Inter era un’avversaria enorme, e infatti vinse il triplete ".
Sa che oggi sono 10 anni esatti dalla vittoria all’Olimpico contro i nerazzurri?
"Ho ricordi straordinari di quella serata, che boato al gol di Toni. Quella sera iniziò un sogno, eravamo fortissimi".
Cosa pensa di Pau Lopez? "Ha una storia, non è stata una scelta improvvisata. A Romaè complicato per i portieri, le cose cambiano velocemente: ha qualità, deve imparare la tecnica del calcio italiano".
In Brasile si parla benissimo di Fuzato. "È stato convocato con la Seleçao, quindi è bravo. E già pronto per fare il titolare ma deve stare tranquillo e aspettare l’occasione giusta".
Fonseca le piace? "Ha già vinto, e non è semplice farlo in Europa. Quando si inizia un lavoro in una nuova squadra non è mai semplice, anche Alex Ferguson a Manchester non ha vinto subito. Il prossimo anno andrà meglio".
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