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Jovetic torna da nemico «Resto in Inghilterra e conquisto Manchester»

In Italia, Jovetic ha lasciato rimpianti ed estimatori. La Juve ha sperato di portarlo a Torino, Inter e Roma lo seguono con la speranza di poterlo prendere in prestito. Ma a gennaio non si muoverà.

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All’Olimpico, dove stasera cercherà di bruciare i sogni della Roma, Stevan Jovetic ha già segnato due volte: il 25 aprile 2012 proprio ai giallorossi e il 10 marzo 2013 alla Lazio. Manuel Pellegrini, l’allenatore cileno del Manchester City, spera che il suo campione di cristallo rispetti il motto non c’è due senza tre. Jo-Jo torna in Italia senza spirito di rivalsa, ma con l’energia di chi vuole dimostrare le sue qualità. Il trasferimento dalla Fiorentina ai Citizens, nel luglio 2013, lo ha fatto ricco ma non è servito a trasformarlo in un campione. Un po’ per la concorrenza, molto per gli infortuni. Ogni volta che Jovetic è sul punto di diventare la stella dell’Etihad qualcosa va storto. «Ma ora sto benissimo», dice per fugare i dubbi sull’ultimo contrattempo muscolare che lo ha spinto in panchina contro l’Everton.

Il City è a pezzi. Senza il Kun Aguero (tornerà tra un mese e mezzo) e Yaya Touré ha bisogno della classe infinita del montenegrino, seconda punta ma anche falso nove, oppure incursore dietro una punta (Dzeko) come stasera. Un attaccante tecnico ed esplosivo, imprendibile sulla trequarti, letale perché ha il senso del gol e della posizione. Quella contro la Roma è l’occasione buona per conquistare il cuore degli inglesi e del principe Mansour, che per portarlo al City ha speso 30 milioni di euro (26 più quattro di bonus).

In Italia, Jovetic ha lasciato rimpianti ed estimatori. La Juve ha sperato di portarlo a Torino, Inter e Roma lo seguono con la speranza di poterlo prendere in prestito. A gennaio, invece, non si muoverà. «Non c’è l’Italia nel mio futuro. Al City posso fare grandi cose». E diventare, come nei progetti, uno dei cinque giocatori più forti del mondo. Secondo Totti, Jovetic è il suo possibile erede. Jo-Jo sorride imbarazzato: «Se lo dice Francesco vuol dire che sono sulla buona strada». Stasera però sarà un nemico. Il Nemico. Perché il City, nonostante l’emergenza, ha voglia di impresa: «Se abbiamo battuto il Bayern Monaco, vuol dire che possiamo vincere con chiunque», la minaccia dell’ingegner Pellegrini.