rassegna stampa roma

“Io, agente allo sbaraglio, massacrato e dimenticato”

(Corriere della Sera) – «Io, agente allo sbaraglio, massacrato e dimenticato» Ventotto giorni di prognosi, un versamento pleurico, tre costole rotte. «Ricordi» di un pomeriggio di follia e di sangue a Tor di Quinto che un sovrintendente...

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(Corriere della Sera)- «Io, agente allo sbaraglio, massacrato e dimenticato» Ventotto giorni di prognosi, un versamento pleurico, tre costole rotte. «Ricordi» di un pomeriggio di follia e di sangue a Tor di Quinto che un sovrintendente della Squadra mobile, un «falco», porta ancora sul corpo. E le foto della sua schiena massacrata hanno fatto il giro d’Italia fra i poliziotti. È uno dei feriti dell’assalto degli ultrà napoletani contro i pochi agenti presenti sulla scena della sparatoria innescata dal romanista Daniele De Santis. «Dopo la prima comunicazione radio che annunciava gli spari - racconta attraverso Francesco Scoditti, coordinatore provinciale Consap - io e un collega abbiamo deciso di scendere dall’auto e di andare a vedere. Ma i napoletani ci sono saltati addosso. Lì c’era solo un nostro blindato. Mi hanno colpito alla schiena con i tondini di ferro foderati di cartone». Sposato, un figlio, il sovrintendente guadagna 1.400 euro al mese, più 30 ore di straordinario.

«Il resto è gratis». «Mentre cercavo di schivare i colpi mi dovevo reggere il casco, di due taglie più grandi, che nemmeno mi volevano dare», rivela ancora il poliziotto, al quale solo dopo qualche giorno è stata manifestata solidarietà dai superiori. In ospedale (nella foto sopra) i medici gli hanno detto «di ringraziare la sua muscolatura», altrimenti i danni sarebbero stati peggiori. Come quelli di un assistente capo del commissariato Prenestino che rischia di perdere la vista . Anche di lui nessuno fino a oggi ha mai parlato.